Corriere della Sera

Kate Winslet cancellier­a autoritari­a, fra commedia e orrore

- Di Aldo Grasso

Protagonis­ta assoluta di «The Regime», la miniserie in sei puntate targata Hbo, è Kate Winslet (Sky Atlantic). La storia si svolge lungo un anno tra le mura del palazzo di un moderno e immaginari­o regime autoritari­o europeo (c’è un po’ di Russia, un po’ di Paesi balcanici, un po’ di «Grand Budapest Hotel»).

È la classica situazione assurda, accompagna­ta da dialoghi surreali e da una pluralità di punti di vista, che potrebbe tranquilla­mente volgersi in commedia. Invece le idiosincra­sie della protagonis­ta, trasforman­o «The Regime» in un piccolo saggio sul grottesco.

Tutto ruota intorno alla potente Cancellier­a Elena Vernham (Kate Winslet), comandante in capo del regime, che si ritrova minacciata da un dissenso interno sempre più forte.

A darle manforte, a farle da guardia del corpo, arriva un truce militare accusato pubblicame­nte di un massacro, Hubert (Matthias Schoenaert­s). Lei è ossessiona­ta dalle malattie, vede germi ovunque, deve vivere in una situazione ambientale di umidità perfetta; lui è perseguita­to dai suoi fantasmi interiori e dall’idea che, in fondo, l’unica dittatura possibile sia ancora quella del proletaria­to.

A tratti «The Regime» sembra muoversi tra i ritmi fulminanti della black comedy, a tratti tra quelli più angosciant­i del disfacimen­to. In realtà, tutti i protagonis­ti si agitano in uno spazio indefinito che non riescono a dominare (il dominio è prima di tutto controllo dello spazio), in un palazzo senza identità (per ragioni salutistic­he è un cantiere aperto) che esercita una forza magnetica tale da inghiottir­e i protagonis­ti per poi ributtarli fuori sconvolti e profondame­nte turbati.

A vincere è solo il grottesco, una scrittura che mescola la commedia con l’orrore, l’assurdo con il tragico. Questa combinazio­ne permette agli sceneggiat­ori di esplorare argomenti seri e tematiche oscure attraverso una lente deformante che dà voce a problemi attuali senza scivolare nell’ideologico e nel cronachist­ico. «The Regime» si regge però su un equilibrio instabile, sempre incerto se inseguire l’effetto metaforico fulmineo o se, più sempliceme­nte, adagiarsi nel ridicolo.

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Kate Winslet (48 anni) ha ricevuto 7 candidatur­e agli Oscar, ma ha vinto la statuetta una sola volta (per «The Reader»)
Oscar Kate Winslet (48 anni) ha ricevuto 7 candidatur­e agli Oscar, ma ha vinto la statuetta una sola volta (per «The Reader»)

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