Inter, l’agenda scudetto
Per i nerazzurri è iniziato il conto alla rovescia I tifosi si augurano di festeggiare il giorno del derby Inzaghi non ha fretta di rinnovare, pensa all’europa
MILANO L’agenda scudetto dell’inter è fitta, serrata, ricca di sottolineature. E con una data cerchiata di rosso, anche se provvisoria: il 21 aprile c’è Milan-inter e con l’attuale distacco sulla seconda di 15 punti, la giornata numero 33 potrebbe essere quella decisiva per i nerazzurri. Uno scenario in questo momento in cima ai pensieri soprattutto dei tifosi, anche quelli milanisti, non euforici alla prospettiva di poter ospitare la festa dei cugini.
Simone Inzaghi adesso è sicuramente più attento a un’altra data, quella del rientro a pieno regime di Calhanoglu: il regista turco, alle prese con un problema agli adduttori, giovedì dovrebbe allenarsi per la prima volta con il gruppo: non è quindi in dubbio per la sfida con l’atletico del 13 marzo, ma potrebbe non essere titolare a Bologna sabato sera. Sarà quindi una corsa contro il tempo per averlo al meglio. Come quella di questa Inter, che va di corsa, ha fretta di arrivare al traguardo e di accendere la seconda stella. E allo stesso tempo ha voglia di aggiungere altri appuntamenti al calendario: per i vicecampioni d’europa andare ai quarti di finale di Champions è un obiettivo concreto, alla portata, ma ancora ricco di insidie. E la sfida del Metropolitano potrebbe anche far rallentare la squadra di Inzaghi in campionato, visto che prima e dopo ci sono due avversari tosti come Bologna e Napoli.
Uno snodo, quello prima della sosta per le Nazionali, che è importante non solo per capire meglio quando può arrivare lo scudetto, ma anche per certificare lo status europeo dei nerazzurri, per ora l’unica squadra italiana sicura di partecipare nel giugno 2025 al Mondiale per club. Non a caso, reduce da 12 vittorie su 12 nel 2024, Simone Inzaghi rimanda a data da destinarsi — almeno a mezzo stampa — la promessa di un matrimonio ancora più lungo: «L’ho detto la scorsa volta: io sto bene, qui mi sento gratificato da tutti — ha sottolineato il tecnico lunedì notte dopo la vittoria sofferta sul Genoa —. Quindi si vedrà. Adesso siamo a 35 partite stagionali, mancano ancora le ultime 11 di campionato e speriamo che ce ne siano ancora di più in Europa. Dobbiamo ancora spingere nei prossimi mesi, poi una volta finito, ci siederemo a valutare queste tre stagioni fatte. Il presidente Zhang, anche se non è qua, lo sento sempre. Marotta, Zanetti, Ausilio, Baccin, Ferri, sono sempre con me: ne parleremo tranquillamente, abbiamo un gran rapporto e c’è grandissima sintonia».
All’inter bastano 19 punti in 11 partite per essere sicura dello scudetto, nell’ipotesi naturalmente che la Juve faccia 33 punti su 33. Quasi un esercizio di stile, insomma. È solo questione di tempo e di aritmetica. Fare calcoli precisi adesso però non è possibile: in poco più di un mese Inzaghi ha guadagnato 16 punti su Allegri, giocando una partita in più, il recupero con l’atalanta. L’inter era tornata dall’arabia potenzialmente con 4 punti di ritardo dalla Juve. Il pareggio bianconero con l’empoli però ha dato via a un periodo di crisi con 5 punti fatti in 6 partite dai bianconeri. Ed è evidente che se la media resta invariata per tutti, Milan compreso, lo scudetto interista può arrivare anche prima del derby, magari la settimana precedente con il Cagliari a San Siro, alla fine di un trittico con tre squadre in difficoltà ma assatanate di punti (Empoli e Udinese prima dei sardi).
Che sia per la legge dei grandi numeri o per quella della Champions, però non è facile vincere sempre: l’inter ci prova, ma a questo punto le partite vanno anche «pesate». Più che alla festa scudetto e all’eventuale derby, meglio pensare a giocarsi tutte le carte in Europa: «Mancano i mesi più importanti» ripete Inzaghi. Riempire l’agenda fino all’1 giugno, giorno della finale di Wembley è il grande sogno della sua Inter.
Il regista recupera
Calhanoglu ci sarà contro l’atletico, ma potrebbe non essere titolare con il Bologna