Gaza, Biden preme su Hamas «Accettate la tregua adesso»
Rimpallo di responsabilità sullo stallo. I jihadisti: sta a Israele dire sì. Gli Usa a Gantz: fare di più
GERUSALEMME La medicina è dura da mandare giù, quanto la visita del rivale Benny Gantz alla Casa Bianca. È vero, non ha incontrato Joe Biden, ma tutti gli altri sì, dalla vicepresidente Kamala Harris in giù. Mentre per Benjamin Netanyahu quel portone resta chiuso da quattordici mesi, non è mai stato invitato.
Netanyahu si è ripreso dall’influenza, i famigliari degli ostaggi gli avevano preparato la minestrina davanti alla casa in cui vive a Gerusalemme, non vogliono prendersi cura di lui, pretendono che il primo ministro si prenda cura delle trattative per il ritorno a casa del centinaio di ostaggi ancora in vita. In realtà la pressione dei mediatori in queste ultime ore è stata quasi tutta esercitata sui capi di Hamas, il governo israeliano aveva già accettato la bozza d’intesa, poneva come condizione che i fondamentalisti presentassero la lista con i nomi dei sequestratati da liberare, l’intelligence ritiene che abbiano perso i contatti con i gruppi di carcerieri, che neppure loro sappiano più dove siano e in quali condizioni.
Gli egiziani ammettono che i colloqui con i boss jihadisti non hanno portato a una svolta: vogliono un cessate il fuoco permanente — Netanyahu si rifiuta — e sono disposti a presentare l’elenco dei prigionieri solo dopo lo stop ai combattimenti. Il presidente Biden esorta l’organizzazione ad «accettare una tregua immediata». I portavoce replicano: «Sta agli americani e agli israeliani».
Gantz ha ricevuto l’onore di essere invitato alla Casa Bianca. E l’onere. Gli americani sarebbero stati molto diretti — scrive la rivista digitale Axios — nell’esternare la loro rabbia. Ripetono che gli aiuti che arrivano nella Striscia, dove i palestinesi uccisi sono oltre 30 mila, restano troppo pochi. Sono scioccati da quanto limitata, o inesistente, sia stata la preparazione israeliana di un piano per evitare il disastro umanitario. «Non molleremo, faremo di tutto perché i soccorsi arrivino», dichiara Biden. «Yahya Sinwar spera che il Ramadan causi un allargamento del conflitto», commenta Avi Issacharoff, creatore della serie tv Fauda ed esperto di questioni palestinesi, sul quotidiano Yedioth Aharonoth.
I jihadisti si presentano come i protettori della Spianata delle Moschee, che per gli ebrei è il Monte del Tempio, le pietre più contese tra le pietre contese di Gerusalemme. Netanyahu sta cercando di disinnescare le provocazioni messianiche dei suoi ministri e ieri ha assicurato che gli israeliani faranno di tutto per garantire al massimo la libertà di accesso alla Spianata.