Marmi Torlonia: mostra-evento al Louvre di Parigi
L’annuncio ufficiale, dopo una lunga trattativa, è apparso ieri sera sul sito del museo: dal 26 giugno all’11 novembre il Louvre di Parigi «accoglierà la prima esposizione dei marmi Torlonia fuori dall’Italia, nella cornice degli appartamenti d’estate di Anna d’Austria, appena restaurati».
Se ne parlava fin dal 2020, anno della prima esposizione pubblica di 96 esemplari (sugli oltre 600 ancora oggi posseduti dalla famiglia) ai Musei Capitolini di Roma, seguita dalla tappa milanese, maggio 2022, alle Gallerie d’Italia. Ora, dopo un’eclissi di oltre un secolo (l’eccezionale raccolta fu conservata nel privatissimo museo istituito nel 1876 da Alessandro Torlonia in uno dei suoi palazzi romani, definitivamente chiuso a metà del Novecento) la terza tappa e l’approdo nella capitale francese della «più grande collezione privata di sculture antiche preservata fino ai giorni nostri», anche in concomitanza con i Giochi olimpici, dal 26 luglio all’11 agosto nella Ville Lumière.
Saranno in tutto 82 i capolavori esposti al Louvre, distribuiti in sette sale (dalla 408 alla 414) dell’Ala Denon. Confermato l’impianto generale, non si tratterà però di una mostrafotocopia delle precedenti esposizioni viste in Italia, a partire dal titolo scelto per l’occasione: Chefs-d’oeuvre de la Collection Torlonia. Amor di marmo. A Parigi si vedranno infatti dieci sculture mai esposte fino a oggi, restaurate per l’occasione dai proprietari, la Fondazione Torlonia, con il contributo del main sponsor Bulgari. Di quali sculture si tratti, il museo — che, pur abituato ai grandissimi appuntamenti, nella comunicazione parla specificatamente di «evento» — si riserva di comunicarlo in un secondo momento. Di certo si sa che delle 82 opere, oltre a quelle di proprietà della nobile famiglia, nell’allestimento se ne vedranno 18 scelte nel patrimonio del Louvre. «Le collezioni nazionali francesi ben si prestano a creare, con i marmi Torlonia, un dialogo ricco e fecondo, che esplori l’origine dei musei e il gusto per l’Antico, elemento fondante della cultura occidentale», spiegano i curatori della mostra Cécile Giroire e Martin Szewczyk, rispettivamente direttrice e conservatore del dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane del Louvre (curatori associati Carlo Gasparri e Salvatore Settis, che avevano firmato le tappe italiane).
Dall’Hestia Giustiniani alla Fanciulla di Vulci (foto © Fondazione Torlonia), dal celebre Caprone, originale romano restaurato da Bernini, alla Tazza Cesi, presenti tutte le opere simbolo della raccolta Torlonia in questa mostra frutto della collaborazione tra la proprietà, la Francia e il ministero italiano della Cultura tramite la Soprintendenza speciale di Roma, che ha esercitato l’alta sorveglianza su restauri e operazioni di spostamento ed espatrio temporaneo delle sculture.