«Operazione mediocre Quanto a marketing si tratta di un autogol»
Modiano: avrei scelto Alessandro Manzoni
«Un’operazione mediocre» che dimostra «quanto poco crediamo in questa infrastruttura: invece che darle un nome in cui si riconoscono tutti, ne abbiamo fatto una mera vicenda politica». Pietro Modiano, 72 anni, dal 2013 al 2018 è stato presidente di Sea Sep.A., la società partecipata dal Comune di Milano che gestisce i tre scali lombardi (oltre Malpensa, anche Linate e Orio al Serio).
Che nome ha in mente?
«Alessandro Manzoni, perché il meglio che abbiamo: un nome celebre nel mondo che è la migliore espressione della comunità lombarda. Anche Leonardo da Vinci poteva andare bene ma c’è già l’aeroporto di Fiumicino».
Berlusconi non va bene perché è il fondatore di Forza Italia e ha avuto una controversa storia giudiziaria alle spalle?
«No, non è per questo: è perché non è la migliore delle personalità. Sia chiaro: anche se avessero ipotizzato l’intitolazione a Aldo Aniasi sarei insorto. Perché è una questione anche di marketing».
Cioè?
«L’aeroporto di Malpensa è uno scalo internazionale conosciuto in tutto il mondo. Con questa intitolazione noi stiamo dicendo che non ci vogliamo più puntare».
Il sindaco Beppe Sala accusa il governo di non aver coinvolto Sea. Concorda?
«Non lo so, certo è che se davvero Enac non avesse interpellato Sea ne sarei stupito. Però quello che posso dire è che, se fossi stato ancora io la voce di Sea, mi sarei fatto sentire eccome. Perché la mia missione era portare a casa il più possibile per Malpensa: più voli intercontinentali, più tour operator... E per farlo devi far pesare tutto: la reputazione, il marchio, il senso di comunità».
Cosa proverà in futuro quando atterrerà all’«aeroporto internazionale Milano Malpensa-Silvio Berlusconi»?
«Senza dubbio ci volerò malvolentieri quando sentirò dire che “stiamo atterrando al Berlusconi”. Non ne sarò felice, inutile nasconderlo. Ma non per lui, ma perché continuerò a chiedermi perché, con tutti i nomi che si potevano fare e che sarebbero stati meno divisivi, proprio questo».