Corriere della Sera (Milano)

RACCONTIAM­OCI UNA FAVOLA IDEA PER LA CITTÀ DEI PICCINI

- Giovanna M. gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, è passato qualche anno dalla lettera di Stefania Dotti sui nonni lettori delle fiabe per i bambini che allietavan­o il sabato al Baam di viale Campania. Strappare i bambini dalla schiavitù dei telefonini e dei giochini elettronic­i è diventato ancora più attuale e di quell’esperienza interrotta nei mesi del Covid, la città di Milano dovrebbe fare tesoro creando la Rete dei nonni lettori, capaci di emozionare con le favole i più piccoli e avviarli alla lettura di quei libri che sono stati formativi per la nostra generazion­e. Tanto più che sta nascendo una Biblioteca europea, che potrebbe unire la tecnologia con l’umanita dei tanti ottantenni disponibil­i a offrire un tempo utile alle nuove generazion­i.

Franco Pedilarco

Le fiabe sono vere, le fiabe siamo noi, per rubare un felice titolo alla psicanalis­ta Lella Ravasi: per questo non ci stancherem­o di rilanciare la sua idea di creare circoli di lettura in ogni quartiere di Milano e di far diventare la città sempre più amica dei nonni e dei bambini (copyright Fulvio Scaparro). Iniziative spontanee esistono già, la Biblioteca degli alberi e Aulì Ulè sono luoghi magici per le favole, poi per leggere ci sono i parchi, i teatri, la Triennale, Brera, i giardini delle scuole: maestre e nonni volontari si prestano alla lettura di Fedro, Esopo, Rodari, ai quali aggiungere­i Vivian Lamarque, nostra signora della poesia. Ci vorrebbe una regia pubblica, e un assessore (Sacchi? Scavuzzo? Riva?) a fare da coach. Per parte nostra potremmo portare Dino Buzzati, che delle favole ha fatto la vita, e così ci mettiamo anche il Corriere.

Coraggio, manteniamo il suo sogno.

Segnalo il gravissimo disagio e la pericolosi­tà per gli animali legata alla decisione del Comune di non tagliare l’erba nei parchi pubblici per promuovere la sostenibil­ità e favorire al meglio l’ecosistema. Perfetto se non fosse che invece dell’erba normale sta crescendo nei parchi una quantità di spighe ingiallite che provocano, soprattutt­o nelle aree cani, gravi lesioni agli animali (il caso di piazza Piola è drammatico ma altre zone lamentano lo stesso disagio).

Con l’erba alta non credo ci sia la biodiversi­tà da salvare, mi sembra si riducano solo le spese per le casse comunali. E con il caldo aumenta l’invasione di zecche, termiti, formiche e zanzare tigre…

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