«Strumenti extra territoriali per imprese, turismo e città»
Locale e globale. Due dimensioni che si fondono e che richiedono nuovi modelli di governance. È quanto emerge dal progetto di ricerca «Il ruolo glocale dei soggetti istituzionali e funzionali nello sviluppo del territorio», presentato ieri al Meet, centro per la cultura digitale, e realizzato dall’associazione Globus et Locus con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. La realtà impone di «pensare a livello globale e agire in modo locale», dice il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni, che non è potuto essere presente all’evento ma il suo intervento è stato letto dal giornalista Ferruccio de Bortoli, moderatore dell’appuntamento. «La comunità è per sua natura locale ma perché sia forte deve essere aperta. Ed è quello che stiamo vivendo nel nostro presente», dice Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo. Per questo «bisogna ricorrere a nuovi contenitori e non sforzarsi di far entrare l’innovazione in strumenti amministrativi vecchi e inadatti», spiega Piero Bassetti, Presidente di Globus et locus. Per il presidente della Regione Attilio Fontana la ricerca, coordinata da Lanfranco Senn, supporta l’idea di autonomia differenziata. «Siamo contrari al centralismo dello Stato così come ad ogni centralismo regionale. Riconosciamo l’autonomismo locale e conosciamo bene il ruolo insostituibile dei Comuni. Chiediamo però loro di guardare oltre i propri confini amministrativi». Alla tavola rotonda presente anche il sindaco Beppe Sala che a Fontana risponde: «I comuni italiani con la loro storia, con la loro presenza e sapienza possono cambiare le regole del gioco».