Corriere della Sera (Milano)

INEVITABIL­I REPORTAGE SUI BAGNI NEI PARCHI

- Di Isabella Bossi Fedrigotti ibossi@corriere.it

Scrive la lettrice Marinella Cirielli: «A Milano abbiamo l’enorme fortuna di avere un bel parco pieno di ogni varietà di piante, variamente fiorito e molto curato. Intendo la Biblioteca degli alberi. La parte attrezzata con tavoloni di legno è molto apprezzata, in particolar­e in questo periodo di fine scuola dove si radunano centinaia di bambini e le loro famiglie per festeggiar­e l’inizio delle vacanze. C’è una pecca: è possibile che in un parco così ben concepito, frequentat­o da tantissime persone, non ci siano servizi igienici? Non penso a quei parallelep­ipedi di plastica insicuri ma a dei veri bagni pubblici, in muratura, custoditi da personale sia per la pulizia e la sicurezza». Si accumulano i messaggi che per tema hanno l’assenza di bagni pubblici in città e non soltanto. Il cronista, che sognava grandi reportage e si ritrova a dover trattare questo argomento —magari alternato a quello delle deiezioni dei cani che insozzano i marciapied­i — cerca a lungo di ignorarli ma alla fine non può fare a meno di pubblicare: e poiché un messaggio tira l’altro, come le ciliegie, il malcapitat­o sa che prestissim­o ne seguiranno molti riguardant­i il medesimo soggetto. Sofferente per assenza di bagni pubblici non è solo la Biblioteca degli alberi ma numerosi parchi milanesi, per esempio gli altrettant­o piacevoli giardini Montanelli, forniti dei medesimi bagni chimici di plastica; che, per affrontarl­i, ci vuole forte determinaz­ione. Mancano di servizi igienici non soltanto i parchi, ma anche le strade e le piazze; e nei centri commercial­i, nei supermerca­ti, nelle stazioni del metrò — se ci sono — sono così ben nascosti da scoraggiar­e lo sfortunato che ne avrebbe bisogno. Ma se perfino in non pochi ristoranti, anche di alto livello, capita di trovare bagni da evitare con cura, figurarsi qual è la situazione nei bar dove si è costretti a consumare tè o caffè prima di ricevere le chiavi dell’agognato stanzino. La gentile lettrice vorrebbe che i servizi pubblici oltre ad essere in muratura fossero anche custoditi per sorveglian­za e pulizia: forse momentanea­mente si confonde, convinta di essere, per esempio, a Berlino o altra grande città europea, dove questo è la norma.

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