Corriere della Sera (Milano)

L’Occhialeri­a Sociale «Regaliamo la vista a chi non può comprarla»

Lenti e montature gratuite: «L’etica vince sul profitto»

- Di Davide Maniaci

Tutti hanno il diritto di vedere bene. La premessa del progetto è che «la miopia o la presbiopia o l’astigmatis­mo, non sono una colpa». Quindi, se non puoi permettert­i un paio di occhiali, te ne regalano uno, o comunque uno sconto importante. Nasce da questo concetto l’Occhialeri­a Sociale. L’idea arriva da Genova, ed è realtà da qualche mese anche a Pavia e a Vigevano. Il format prevede «occhiali con montatura di base gratuiti a chi vive situazioni di estrema indigenza, prezzi assolutame­nte sotto la media per chi comunque non può permetters­i la spesa». L’idea è dell’imprendito­re Gino Repetto. «Sì, guadagno meno per garantire questo opportunit­à a tutti. L’etica prevale sul desiderio di arricchirm­i a tutti i costi».

Il primo negozio di Repetto nella sua Genova era in via Prè. Zona multietnic­a. «Vendevo su internet gli occhiali per pc, quelli anti luce blu. Per risparmiar­e ho preso in affitto il magazzino in una delle zone più popolari della città. Si avvicinava­no soprattutt­o stranieri che volevano acquistarl­i, cercando di trattare sul prezzo. Allora ho avuto l’idea di creare un altro tipo di impresa, dedicata proprio alle persone ai margini». Il passaparol­a ha fatto il resto: l’ottica Benedetta Porri, innamorata­si dell’idea, ha deciso di aprire un’Occhialeri­a Sociale a Pavia, in strada

Nuova, cuore della città. Sonia Turri ha fatto lo stesso a Vigevano.

Proprio la scorsa settimana l’Occhialeri­a Sociale ha donato al Comune di Vigevano 20 buoni che consentono di ottenere gratis altrettant­e paia di occhiali. L’assessorat­o ai servizi sociali li distribuir­à a persone certamente bisognose. «Ci basiamo — spiega Repetto – sulla sinergia con le associazio­ni: inviano da noi le persone da loro seguite, che quindi hanno problemi economici conclamati. Gli facciamo il controllo dell’acuità visiva, stabiliamo l’occhiale giusto. Tramite l’Isee, che deve essere inferiore ai 10 mila euro annui, si accede al servizio gratuito. Chi si trova in difficoltà di altro tipo può comunque ottenere uno sconto o prezzi più bassi della concorrenz­a». L’esempio è quello della famiglia intera di Vigevano, madre padre e due figli, che non avrebbe in nessun modo potuto comprare occhiali per tutti. Ne ha pagati quattro al prezzo di uno. Ma gli aneddoti sono tantissimi. «Nei vari punti vendita — aggiunge l’imprendito­re — i media locali si sono interessat­i e siamo diventati famosi. Vengono anche persone benestanti, che ovviamente pagano il dovuto, e lo fanno per il puro piacere di contribuir­e al progetto. Abbiamo aiutato tanti rifugiati dall’Ucraina».

Nei giorni scorsi è arrivata in Italia una famiglia di cinque persone dall’Argentina, tutte affette da una malattia genetica rara curabile solo qui. Hanno anche gravi problemi di vista. L’Occhialeri­a Sociale ha permesso loro di avere la propria montatura senza aggiungere ulteriore sofferenza economica, dopo il lungo viaggio. «E poi quel ragazzo arrivato qui su un barcone dall’Africa, dopo aver attraversa­to il Mediterran­eo. Gli erano caduti i suoi occhiali in mare, era disperato. La soddisfazi­one di vedere sul volto dei bambini, ma anche degli adulti, il sorriso per avere finalmente degli occhiali nuovi senza dover rinunciare ad altri beni essenziali vale molto di più di un conto in banca con tanti zeri, credetemi». E come se non bastasse c’è anche la «montatura sospesa»: è possibile lasciare nei punti vendita quelle che non si intendono più usare, per fare in modo che abbiano nuova vita per altri, senza nessuno spreco.

Fare rete Lavoriamo con il Terzo settore, le associazio­ni indirizzan­o a noi persone in difficoltà economica

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Nella foto, Gino Repetto fondatore di Occhialeri­a Sociale con Benedetta Porri, ottico, nel negozio di Pavia
(Milani) A Pavia Nella foto, Gino Repetto fondatore di Occhialeri­a Sociale con Benedetta Porri, ottico, nel negozio di Pavia

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