Monza, corsa contro il tempo per il restyling dell’autodromo
MONZA Del lungo rettilineo davanti ai box resta solo una striscia di terra e sassi. Le tribune vuote, il podio «nudo» si scorge appena. È l’autodromo di Monza come non si è mai visto. Un cantiere che occupa quasi tutti i 200 ettari di parco in concessione del circuito, 150 operai al lavoro, il via vai dei bilici, i cumuli di terra e materiale di risulta a bordo pista. Dei 78 mila metri quadri di asfalto che hanno visto correre i bolidi della Formula 1 dal 1922 ad oggi non resta nulla. Il primo colpo di ruspa è stato dato simbolicamente l’8 gennaio e ora il tempo stringe perché l’obiettivo è concludere i lavori entro la fine di maggio per avere i 60 giorni di tempo richiesti da Fia per i collaudi e la gommatura della pista in tempo per il Gran Premio numero 95 che quest’anno anticipa al 30 agosto. Ieri in visita al cantiere è arrivato il presidente di Aci Angelo
Sticchi Damiani. «Sento forte la responsabilità per questo cantiere — ha detto — tornerò anche la prossima settimana. Apparentemente sembra un lavoro semplice, ma dobbiamo fare i conti con gli imprevisti e speriamo non ci siano eventi meteo avversi. Oggi siamo sulla strada giusta, si sta recuperando il tempo perso, stiamo lavorando per garantire all’autodromo un futuro». Oltre al rifacimento della pista è in corso la realizzazione di un nuovo sottopasso tra la porta di Vedano e la parabolica con due corsie destinate ad auto e tir e una parte sopraelevata per gli spettatori a piedi. Sullo stesso principio si stanno allargando i tre sottopassi all’ingresso di Santa Maria alle Selve e i due che raggiungono viale Mirabello. Lavori imprescindibili anche in vista del rinnovo del contratto con Formula One Group. Il prossimo cantiere sarà quello per la copertura dell’area Paddock entro il 2025 e poi le nuove tribune.