Corriere della Sera (Milano)

Statua con la donna che allatta I critici d’arte difendono l’opera

Sgarbi: inspiegabi­le il rifiuto. Righi: il tema è parte della nostra tradizione

- Di Fabrizio Guglielmin­i

La polemica è partita e coinvolge il Comune, una donazione contestata e le posizioni della critica. Al centro di opinioni contrappos­te c’è la statua «Dal latte materno veniamo» di Vera Omodeo (raffiguran­te una donna che allatta un bambino) che i figli della scultrice avrebbero voluto donare alla città per essere esposta in piazza Eleonora Duse, vicino a Porta Venezia. Ma la commission­e tecnica del Comune, incaricata di valutare il caso, ha espresso un’opinione che ne ostacola la collocazio­ne pubblica: «La scultura rappresent­a valori rispettabi­li ma non universalm­ente condivisib­ili da tutte le cittadine e i cittadini, ragion per cui non viene dato parere favorevole all’inseriment­o in uno spazio condiviso». Da qui il suggerimen­to di donarla a un ente privato, dove «sia maggiormen­te valorizzat­o il tema della maternità, qui espresso con delle sfumature squisitame­nte religiose».

Il sindaco non parla della scelta di piazza Duse ma ha una posizione netta rispetto alla possibilit­à di installare la scultura in un luogo visibile a tutti: «Chiederò alla commission­e di riesaminar­e il parere mi sembra una forzatura sostenere che non risponda a una sensibilit­à universale».

La figlia dell’artista, Serena Omodeo-Salè, si chiede «quali siano i messaggi e i valori non condivisib­ili dal momento che la statua è del tutto priva di riferiment­i religiosi: non procederem­o alla donazione se la statua non sarà visibile alla cittadinan­za». E aggiunge: «Le motivazion­i del Comune sono surreali, in città ci sono solo due statue dedicate a donne e questa è anche stata realizzata da un’artista. Inoltre una figura parzialmen­te nuda non mi sembra affatto un soggetto religioso».

Per il critico d’arte Vittorio Sgarbi la posizione dei tecnici del Comune «è inaccettab­ile perché il tema della maternità è universale e comunque l’iconografi­a della madre che allatta è trasversal­e a tutta la storia dell’arte, basti pensare alla Madonna con bambino rappresent­ata da duemila anni. Tutti veniamo da una madre e l’idea che questo valore sia da respingere riguarda solo la mancanza di sensibilit­à da parte di chi si trova a decidere a Milano su questo tema. La scultura peraltro, pur avendola vista solo in foto è carina e non vedo nessun ostacolo per collocarla in una spazio pubblico. La presa di posizione della Commission­e è pretestuos­a e segue tematiche Lgbtq+ che niente hanno a che fare con l’arte». Un altro

Il sindaco Pregherò la commission­e di rivedere la propria posizione

Sgarbi Il parere

La famiglia dei tecnici è «Le motivazion­i del fuori luogo, Comune sono surreali, il tema della in città ci sono solo due maternità statue con donne» è universale

parere è quello della storica dell’arte Nadia Righi, direttrice del museo Diocesano: «Se ci sono ragioni di tipo urbanistic­o che ne condiziona­no la collocazio­ne non entro nel merito, ma dal punto di vista dell’iconografi­a l’opera è laica, non religiosa, e quindi quel “squisitame­nte religioso” della Commission­e tecnica non la riscontro nella realtà dell’opera». Aggiunge Righi: «Il prendersi cura e l’amore filiale di qualsiasi maternità trasposta in arte rientra in pieno nella nostra tradizione per cui non vedo motivazion­i valide per cui sia respinta dal Comune». Entra nel caso anche Regione Lombardia che attraverso l’assessore alla Cultura Francesca Caruso fa sapere «di essere pronta a ospitare l’opera».

Righi Nella statua non c’è nessun riferiment­o religioso, è arte laica

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La statua «Dal latte materno veniamo» di Vera Omodeo al centro delle polemiche
In bronzo La statua «Dal latte materno veniamo» di Vera Omodeo al centro delle polemiche

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