Chiesa sconsacrata per le piccole liturgie dei Santi Francesi
Dopo il trionfo a «X Factor» nel 2022, i Santi Francesi non si sono fermati un attimo. Partiti per un tour che nel 2023 è passato anche da Milano, all’Alcatraz, si sono poi fatti strada tra i «big» all’ultimo Festival di Sanremo con «L’amore in bocca», «una canzone la cui natura rimane nascosta, sepolta sotto strati di allegoria, perfino a noi stessi». Il brano sarà uno dei momenti clou dei concerti che il duo electropop di Alessandro De Santis (voce, chitarra) e Mario Francese (tastiere, synth, basso) terrà stasera e domani alle 21 in una location speciale: la Chiesa di San Vittore e 40 Martiri al Corvetto (viale Lucania 18), sorta negli anni ’20 in stile barocco, sconsacrata dopo che, negli anni ’60, le fu costruita accanto una nuova chiesa, più spaziosa e moderna, e infine restaurata. È in questo contesto che i Santi Francesi, giocando col loro nome, metteranno in scena «Piccole liturgie musicali», come hanno chiamato le due serate andate subito sold out, anticipazione del tour che il prossimo 10 dicembre li vedrà al Fabrique. «Sanremo ci ha fatti crescere, come una maratona affollata che ti spinge a cercarti dentro la verità», dicono Alessandro e Mario, classe ’98 e ’97, cresciuti a Ivrea, ex commesso il primo, ex programmatore il secondo. Per questi show intimi hanno riarrangiato parte del loro repertorio in modo da sfruttare il naturale riverbero della chiesa: ad affiancarli ci saranno la violinista Virginia Sutera e la violoncellista Bruna Di Virgilio, ed è facile immaginare che in scaletta non mancherà la cover di «Hallelujah», gioiellino di Leonard Cohen, celebre nella versione di Jeff Buckley, proposto a Sanremo con Skin nella serata dei duetti.