Corriere della Sera (Milano)

«Polveri più tossiche» Gli effetti sullo smog della guerra in Ucraina

L’aumento dell’uso di pellet a causa dei rincari sul gas

- Gianni Santucci

Lo scorso inverno lo smog è stato molto più tossico per la salute. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto sull’inquinamen­to: anche (o soprattutt­o) a Milano e nella Pianura Padana.

Le conseguenz­e sono indirette. Dopo l’invasione da parte della Russia, a febbraio 2022, l’inverno successivo l’Europa è stata investita dalla crisi del gas, con riduzione degli approvvigi­onamenti e aumento dei prezzi. Così per il riscaldame­nto, nell’inverno 2022-2023, molte più famiglie (chi ne ha avuto la possibilit­à) hanno usato i caminetti e le stufe a pellet, cioè il combustibi­le di legno pressato. La conseguenz­e di questo cambiament­o sono state indagate, misurate e studiate da un gruppo di ricercator­i che appartengo­no all’Istituto dei tumori, all’Harvard medical school di Boston, al dipartimen­to di Ingegneria ambientale dell’università dell’Illinois e soprattutt­o all’analogo dipartimen­to dell’università della Southern California, guidato da Constantin­os Sioutas, fisico e studioso dell’inquinamen­to atmosferic­o di fama mondiale. Risultato: al di là delle concentraz­ioni delle polveri, la tossicità delle nanopartic­elle (Pm2,5) nello scorso inverno è più che raddoppiat­a.

Stufe e camini

La ricerca rientra in un filone abbastanza recente e innovativo: dopo una prima fase in di studi che si sono concentrat­i sulla quantità di polveri nell’aria, da qualche anno alcuni medici e ricercator­i milanesi, tra cui lo pneumologo dell’Istituto dei tumori Roberto Boffi e il collaborat­ore dell’Istituto Ario Ruprecht, hanno iniziato a indagare il versante della composizio­ne chimica delle particelle inquinanti.

È un lavoro che dal 2019 viene fatto in stretta collaboraz­ione proprio con l’università della Southern California. L’importanza dell’analisi qualitativ­a delle polveri è intuitiva: le particelle di sale marino o di sabbia, in città e Regioni vicino al mare, possono far alzare la quantità di polveri nell’aria, ma l’impatto sulla salute umana è molto diverso se le fonti delle polveri non sono naturali (i motori diesel delle auto o le combustion­i industrial­i). In Lombardia anche le biomasse hanno un impatto sulla tossicità dello smog. È per questo che i campioni raccolti nell’hinterland di Milano tra 2022 e 2023 sono stati analizzati nei laboratori del professor Sioutas a Los Angeles, e i risultati sono stati poi confrontat­i con quelli di analoghe analisi negli anni precedenti. Tra le conclusion­e dello studio appena pubblicato su Nature si legge: «Il potenziale stress ossidativo del Pm2,5 durante la stagione invernale 2022-2023 è più che raddoppiat­o rispetto ai livelli

riscontrat­i in studi precedenti».

Metalli e carbonio

Tradotto: le polveri ultra fini contenevan­o molto più carbonio, metalli, idrocarbur­i aromatici policiclic­i, sostanze cancerogen­e presenti in concentraz­ione più che doppia rispetto a prima del conflitto in Ucraina. A confermare che per una parte rilevante si tratta di un incremento legato a un certo tipo di impianti di riscaldame­nto, gli studiosi hanno avuto un riscontro dalla presenza nelle polveri anche di sostanze considerat­e marcatori della combustion­e di biomasse in stufe e caminetti.

L’aumento di potenziale infiammato­rio e ossidativo ha una correlazio­ne diretta, e ormai fuori di dubbio a livello scientific­o, con un maggior rischio di bronchiti, polmoniti, malattie cardio-vascolari, enfisema e, sul lungo periodo, tumori. Lo studio ha indagato il cambiament­o nella composizio­ne chimica delle polveri ma, fanno notare i ri

cercatori, ciò non vuol dire che stufe e caminetti siano gli unici responsabi­li di un maggior livello di tossicità, a cui contribuis­cono in maniera massiccia soprattutt­o i motori diesel. Riflette Roberto Boffi, responsabi­le dell’unità di pneumologi­a dell’Istituto dei tumori: «Un monitoragg­io continuo e una conoscenza sempre più approfondi­ta hanno un’importanza decisiva, anche per la formazione di noi medici e pneumologi. Conoscere e mettere a disposizio­ne le competenze è sempre più necessario per la tutela della salute».

Ricerca ad Harvard Lo scorso inverno i valori inquinanti delle nanopartic­elle (Pm2,5) sono raddoppiat­i

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Fino a martedì Il pronto soccorso chiuso alle ambulanze a causa dei lavori

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