Corriere della Sera (Milano)

Il centro vieta l’ingresso agli uomini «Chiedono solo massaggi hard»

Studio olistico a Cornate d’Adda. La decisione della titolare: svilente, come donna e profession­ista

- Federico Berni

Le telefonate, di solito, hanno un tono piuttosto neutro. Le domande, le stesse, vertono su prezzi, orari, indirizzo. E poi, sempre alla fine, la voce declina in una nota più bassa, a voler nascondere una lieve imbarazzo: «Mi scusi, un’ultima cosa...ma il massaggio prevede anche le parti intime?». Oppure, altra variante sul tema: «Durante il trattament­o si può stare completame­nte nudi?». E così via. Alessandra Fumagalli non sa dire quante ne abbia ricevute di chiamate del genere, in un anno di vita del suo studio olistico aperto a Cornate d’Adda, piccolo centro del Vimercates­e. Nell’ordine di qualche decina, forse. Comunque una quantità sufficient­e a prendere una decisione drastica: non si accettano più nuovi clienti di sesso maschile.

Si lavora solo con le donne. Decisione presa in pieno accordo con il suo collega Oscar Molteni, dopo troppe richieste di massaggi a sfondo sessuale: «Non ne potevo più, se leggono “massaggio”, gli uomini pensano subito a qualcosa di equivoco», racconta la 42enne brianzola, esperta di discipline olistiche. «Lavoro nel settore del benessere da una ventina d’anni, ormai. Ho coltivato nel tempo una clientela affezionat­a che mi segue, prevalente­mente femminile, anche se non mancano gli uomini, e così ho deciso di aprire “La città del sole” a

Cornate, che è anche il mio paese. Mi sono messa in proprio, insomma». Dopo l’ennesima telefonata ricevuta con richieste di prestazion­i erotiche, Fumagalli si convince che non è più il caso di «accettare clientela maschile», se non «persone che già conosco da tempo, e di cui mi posso fidare».

Lei li chiama «fraintendi­menti», dovuti in prevalenza, ma non solo, «all’ignoranza su quello che si fa in uno studio come il nostro». Questo perché le pratiche olistiche «si occupano del benessere delle persone, puntano a rimuovere i blocchi emozionali, cercano di riconnette­re la mente con il cuore, di sciogliere le tensioni, si lavora sullo spirito di chi si sottopone ai trattament­i». In concreto, sono varie le tecniche, anzi gli «strumenti» a cui si fa ricorso: la meditazion­e, per esempio, o le campane tibetane, il disegno, oppure anche il massaggio, ma non certo un massaggio «spinto». Tutto, insomma, tranne che un centro a luci rosse. «Eppure, le richieste della maggior parte degli uomini è lì che vanno a parare. Ci sono abituata, in tanti anni di lavoro in questo ambito, ma pensavo che la sensibilit­à delle persone fosse cambiata. Io stessa ci faccio anche una risata, ma questa storia, in realtà, è per me fonte di disagio». E qui, giustament­e, la questione si fa più seria: «Come donna, ancora prima che come profession­ista, mi sento sminuita, è una situazione svilente, mi reputo una che fa il suo lavoro in modo serio, ma è come se una donna che pratica un massaggio debba essere per forza intesa solo in un certo modo. Penso che questo possa far riflettere».

La decisione di chiudere ai maschi è stata resa nota sul profilo Facebook della sua attività. «Ho avuto molta solidariet­à, e non soltanto dalla gente che mi conosce; soprattutt­o da parte di donne e amiche, ma, devo dire, non solo: gli uomini fortunatam­ente non sono tutti uguali».

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Alessandra e Oscar I gestori

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