Severi, il giorno del riscatto
In centinaia ieri al lavoro per ripulire il liceo devastato. Il ministero: paghino gli occupanti
«Una campanella rotta, poi l’asta di un banco e un sacco di cocci di bottiglie di alcolici». Oscar snocciola gli oggetti trovati durante la pulizia assieme ai compagni. Sono venuti in centinaia, fra studenti, genitori e professori, ieri mattina, a pulire la loro scuola, il Severi-Correnti, reso inagibile dall’occupazione.
Le lezioni sono sospese da martedì scorso e non riprenderanno, probabilmente, prima della fine della settimana. Nei locali e sugli arredi è stato svuotato il contenuto di una ventina di estintori e occorre quindi una costosissima sanificazione. E ci sono poi i danni. «Hanno rotto dei bagni, dei computer, una lavagna interattiva, mandato vetri in frantumi, imbrattato i muri e distrutto l’impianto di sorveglianza sul lato di via Alberti. Nell’atrio c’era una mostra. I pannelli sono stati divelti e buttati in giro. Entro un paio di giorni finiranno le verifiche e poi potremo avviare la sanificazione» spiega la preside Gabriella Maria Sonia Conte, felice della grande adesione alle pulizie: «Mostra ciò che la nostra scuola è davvero».
La circolare
Per gli occupanti arriveranno i provvedimenti disciplinari e le loro famiglie rischiano un conto salatissimo. Una circolare inviata ieri dal Ministero dell’Istruzione dice infatti ai presidi che «dovranno essere poste a carico degli studenti responsabili le spese per le pulizie straordinarie che si siano rese necessarie e per il ripristino o la sostituzione di arredi, sussidi didattici, computer e ogni altra attrezzatura di proprietà della scuola». Quest’anno il movente dell’occupazione era dispersivo. Le stesse tematiche si potevano affrontare in modo costruttivo con delle conferenze. Ora il Collettivo abbia il coraggio di rimediare ai danni» dicono due studenti, Giacomo e Luca Una sola ragazza del Collettivo si è presentata a scuola. «Sono affranta di come sono andate le cose. Abbiamo lavorato per due mesi a questa occupazione, eravamo convinti di essere in grado e invece la verità e che nessuno aveva voglia di fare nulla. Abbiamo fatto tre collettivi sulla Palestina, altri dibattiti e tornei sono saltati. Ho proposto di fare dei turni di guardia agli ingressi, ma niente. Tornando indietro non rifarei l’occupazione. Quello che ho fatto non mi fa dormire la notte».
Il blitz al Boccioni
Ieri mattina è stato sventato un tentativo di occupazione anche al liceo artistico Boccioni, a Citylife. Una quarantina di ragazzi si è introdotta di notte, ma la preside è riuscita a impedire che chiudessero gli ingressi. Le lezioni si sono svolte regolarmente, mentre il collettivo girava per la scuola in corteo coi megafoni, invitando — invano — gli altri alunni a unirsi. Non è escluso che ci riprovino.