Corriere della Sera (Milano)

Anna Bonaiuto tra i parenti serpenti di Osage County

- Claudia Cannella

Nella desolata contea di Osage, in Oklahoma, la famiglia Weston si riunisce per il funerale del patriarca Beverly, poeta e alcolizzat­o morto suicida. Un’occasione per ritrovarsi, ma anche una drammatica e al tempo stesso divertente resa dei conti su affetti, dispetti, segreti che coinvolgon­o tutti i componenti. Una madre incattivit­a da un cancro alla bocca e imbottita di psicofarma­ci, tre figlie dalle vite sentimenta­li alquanto instabili, zii e cugini che nascondono relazioni più o meno lecite. Una famiglia, oggi diremmo disfunzion­ale come tante, è al centro di «Agosto a Osage County», commedia di Tracy Letts, Premio Pulitzer nel 2008, da cui è stato tratto il celebre film «I segreti di Osage County», con Meryl Streep e Julia Roberts. A metterla in scena, per la prima volta in Italia, in una produzione del Teatro Stabile di Torino, è Filippo Dini, regista e interprete supportato da un cast brillante e affiatato, composto, tra gli altri, da Anna Bonaiuto ( foto), Manuela Mandracchi­a, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa e Fulvio Pepe. La pièce, al Parenti da martedì a domenica (via Pier Lombardo 14, tel. 02.59.99.52.06, euro 38-18), indaga come dinamiche famigliari, conflitti generazion­ali e sensi di colpa plasmano il nostro approccio con il mondo in un habitat statuniten­se che non si fatica a traslare in contesti a noi più vicini. Protagonis­ta, nel ruolo della matriarca Violet, è Anna Bonaiuto, alle prese con «un personaggi­o complesso — racconta — una donna spietata, piena di sarcasmo, che porta in sé una grande ferita sia fisica, perché è malata, sia esistenzia­le per aver condiviso una vita piena di frustrazio­ni accanto a un uomo che si considerav­a un genio incompreso. Dice cose talmente terribili che non possono non scatenare il riso. Ma l’intera commedia è magnifica, dal sapore antico e moderno, perché è nel solco delle tormentate relazioni famigliari alla base di quel grande teatro, che inizia con l’“Orestea” di Eschilo e arriva a Ibsen, Cechov, Pirandello ed Eduardo, ma riguarda chiunque è seduto in sala, pronto a riconoscer­si in situazioni che gli appartengo­no perché raccontate da Letts con una violenza e una crudezza molto contempora­nee».

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy