LA CITTÀ CHE SCEGLIE IL BENE
Un volontariato magari senza tessera in tasca, ma comunque attivo, attento ai bisogni, capace di modernità e innovazione. Un volontariato che una volta a Milano rispondeva soprattutto al tema delle povertà e che oggi si concentra anche su lotta agli sprechi e difesa dell’ambiente; che pensava ai malati e oggi anche ai diritti civili. La macchina ambrosiana del bene non si è fermata e Milano resta la capitale della solidarietà, non tanto per i numeri straordinari delle associazioni presenti e degli iscritti alle varie realtà: quanto per la consolidata capacità di mettersi in gioco ovunque ci sia una domanda. Lo scorso anno 647 persone (rispetto alle 473 dell’anno precedente) hanno chiesto informazioni per capire cosa potrebbe fare gratuitamente. E il 70% ha meno di 25 anni. Ad agosto, Comune e Csv hanno lanciato una call per intervenire negli spazi verdi devastati dalla tempesta e si sono presentati in 600. Molti enti “storici” hanno visto aumentare, dopo il lieve calo degli anni del Covid durante i quali la filantropia si era concentrata sugli ospedali, le donazioni (trasparenti: perché il Terzo settore ha gli strumenti per dimostrare il buon fine dei soldi donati) da parte di privati e aziende. Fondazione Cariplo anche attraverso le Fondazioni di Comunità ha erogato oltre 150 milioni per progetti di sviluppo condiviso. E se il Comune ha inserito fra le Week dedicate alle “cose” anche la Civil Week dedicata alla cittadinanza attiva e solidale, significa che le persone tornano al centro. Quelle bisognose e quelle altruiste: e questo accade a Milano.