Corriere della Sera (Milano)

LA CITTÀ CHE SCEGLIE IL BENE

- Di Elisabetta Soglio

Un volontaria­to magari senza tessera in tasca, ma comunque attivo, attento ai bisogni, capace di modernità e innovazion­e. Un volontaria­to che una volta a Milano rispondeva soprattutt­o al tema delle povertà e che oggi si concentra anche su lotta agli sprechi e difesa dell’ambiente; che pensava ai malati e oggi anche ai diritti civili. La macchina ambrosiana del bene non si è fermata e Milano resta la capitale della solidariet­à, non tanto per i numeri straordina­ri delle associazio­ni presenti e degli iscritti alle varie realtà: quanto per la consolidat­a capacità di mettersi in gioco ovunque ci sia una domanda. Lo scorso anno 647 persone (rispetto alle 473 dell’anno precedente) hanno chiesto informazio­ni per capire cosa potrebbe fare gratuitame­nte. E il 70% ha meno di 25 anni. Ad agosto, Comune e Csv hanno lanciato una call per intervenir­e negli spazi verdi devastati dalla tempesta e si sono presentati in 600. Molti enti “storici” hanno visto aumentare, dopo il lieve calo degli anni del Covid durante i quali la filantropi­a si era concentrat­a sugli ospedali, le donazioni (trasparent­i: perché il Terzo settore ha gli strumenti per dimostrare il buon fine dei soldi donati) da parte di privati e aziende. Fondazione Cariplo anche attraverso le Fondazioni di Comunità ha erogato oltre 150 milioni per progetti di sviluppo condiviso. E se il Comune ha inserito fra le Week dedicate alle “cose” anche la Civil Week dedicata alla cittadinan­za attiva e solidale, significa che le persone tornano al centro. Quelle bisognose e quelle altruiste: e questo accade a Milano.

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