Droga in frigo e kalashnikov nella coperta: tre in manette
Operazione della Mobile: trovati 138 chili di hashish. «Tenevo armi e stupefacenti per mille euro al mese»
I panetti di hashish erano impilati perfino nel frigorifero. Perché erano così tanti (138 chili) da non trovare più spazio nel piccolo bilocale al secondo piano della corte di via Villoresi a Cuggiono. Solo gli ultimi due ripiani erano per il cibo: gli yogurt dei bambini, una bottiglia di coca cola, latte, due cipolle, ketchup e poco altro. Sotto a una scrivania una coperta in cui era avvolto un mitra Kalashnikov Akm 47, mentre sotto al tavolo del soggiorno, attaccata al ripiano con dello scotch, c’era una pistola semiautomatica calibro 22 e nel ripostiglio (insieme ad eroina e cocaina) proiettili, una pistola calibro 9 modificata e un fucile a pompa di fabbricazione cinese.
L’arsenale era custodito da una coppia di 36 e 34 anni, genitori di due bambini piccoli. Stefano Pesapane, con diversi precedenti, è figlio di un pregiudicato coinvolto anni fa in un’inchiesta della procura di
L’albero di Gucci imbrattato dagli ecoattivisti
Blitz degli attivisti di Ultima Generazione in Galleria dove hanno imbrattato con vernice arancione l’albero firmato Gucci. In tre hanno gettato vernice «lavabile» prima che le forze dell’ordine li portassero via.
La Spezia sull’importazione di 600 chili di cocaina dal Sud America. I poliziotti della Sesta sezione della squadra Mobile, diretti da Marco Calì e Michele Scarola, sono arrivati all’appartamento partendo da una soffiata. Una segnalazione che parlava di droga e di una pistola custodite in casa da un marocchino. Così mercoledì mattina si sono appostati in via Villoresi e hanno perquisito l’appartamento (al piano terra) in cui viveva Ibrahim Haida, 32 anni, con diversi precedenti. In casa sua però sono stati trovati soltanto soldi: 36.350 euro nascosti vicino a un lucernario del tetto. Gli investigatori hanno però notato una telecamera che dalla camera da letto puntava a un appartamento del secondo piano.
Così hanno deciso di proseguire con la perquisizione anche nella casa della coppia. «Dopo qualche mese che io e la mia fidanzata ci siamo trasferiti a Cuggiono “Ibra” mi chiese se potevo fargli da “magazzino”, ossia se potevo tenergli per conto suo della droga del tipo hashish — ha spiegato alla polizia Pesapane —. Io dopo qualche giorno dalla sua richiesta gli ho dato la mia disponibilità». In cambio la coppia ha ricevuto «mille euro al mese e altri 200 per ogni cartone». Quando Haida doveva prendere la droga o le armi bussava alla porta o loro lasciavano le chiavi sotto allo zerbino. Tutti e tre sono stati arrestati per possesso di armi da guerra e droga.
La confessione “Ibra” mi domandò se potevo fargli da magazzino, cioè tenergli la roba