Corriere della Sera - Io Donna

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Coppia sì, ma quanto coppia? Il test dell’invito al matrimonio

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it iodonna.parliamone@rcs.it

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a

Imiei vicini di ombrellone oggi hanno un problema. Lui e lei, prossimi alla quarantina, stanno organizzan­do le loro future nozze ma litigano su tutto. Dalla decorazion­e della chiesa al fatto stesso che ci sia una chiesa, dal pranzo nuziale all’ipotesi che possa bastare una bicchierat­a, dalla lista di nozze alla suggestion­e di aprire una sottoscriz­ione benefica. Accidenti a chi li ha messi insieme questi due. Lui è spartano ma potrebbe sembrare anche romantico: «Amo’, a me basta che ci sei tu...». Lei pare doversi rifare di un precedente matrimonio, ormai alle spalle, perciò vuole che “questa volta” tutto sia perfetto. La trattativa, appena iniziata, non pare destinata a concluders­i a breve. E infatti, al ritorno dal mio ennesimo bagno a mare (oggi con 35 gradi non tira una bava di vento), sono arrivati a scontrarsi sulla lista degli invitati. Si oscilla tra i “quattro amici bastano” di lui e i 180 ospiti di lei, “a stare stretti”. Il promesso sposo suda e non si capisce se sia l’afa o l’idea di “attovaglia­re” l’intera popolazion­e di Germagno (si fa per dire: ho scelto, a caso, il primo Comune italiano con 180 anime). «Amo’, ma non possiamo dimezzare?» tenta lui. «E come facciamo?» fa lei, senza aspettarsi davvero una risposta. Che invece arriva: «Per esempio, tuo cugino Alfredo deve davvero portare al matrimonio l’ultima che ha acchiappat­o su Tinder?».

A voi parrà strano, ma passare al setaccio le coppie da invitare, oltreocean­o, è una pratica già bella che codificata. Il problema è decidere il criterio: come si fa a identifica­re una coppia “seria”, al netto di quelle sposate, che non sono più neanche la maggioranz­a? Bastano sei mesi di relazione? Meglio un anno? E la convivenza fa testo? La soluzione teoricamen­te sarebbe quella di contattare il membro della coppia più vicino e lasciarlo decidere (col rischio che l’eventuale escluso si offenda). L’aneddotica sul tema è ormai copiosa e comprende coppie divise da un invito alle nozze che poi si sono separate davvero. Intanto, mentre riguadagno il mare, la nostra coppia si è impantanat­a sul cugino Alfredo. «Su Tinder ci andrai tu» ho sentito urlare lei. Un’onda mi ha privato della risposta. Mannaggia.

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