Corriere della Sera - Io Donna
UNA VITA PER LA BELLEZZA
Appassionata di stoffe, libri, fiori... e naturalmente moda: così la consulente d’ immagine Pina Gandolfi crea il bello per gli altri e oggi anche per sé. Con una sua linea di camicie couture
Hai avuto una vita ricca di esperienze?
Sì. E mi sono divertita moltissimo! La moda non è arrivata per caso, alle medie vestivo in modo originale. Ma non mi sentivo diversa, era la mia personalità. A 15 anni mi sono diplomata in pianoforte al conservatorio: dopo aver passato 7 ore al giorno a studiare, ho iniziato a vivere. Negli anni sono stata giornalista, caporedattore, direttore moda, ma anche consulente per tanti marchi. Creare bellezza rende la vita migliore. Durante il Covid poi ho dato vita a un sogno, il mio marchio di camicie Pina G Milano: realizzate in modo sostenibile, con preziosi tessuti di stock. Otto modelli creati a mano dalle donne della milanese Cooperativa Alice con un progetto di formazione, reinserimento e formazione, imparando a ricostruire il proprio futuro. Merito anche di mia figlia Amina Marazzi Gandolfi, fotografa di 31 anni, che mi ha spronata a farlo.
Essere donna oggi è più facile rispetto alla generazione passata?
Sto aiutando la Caritas in un progetto di reinserimento per ragazze iraniane nel mondo del lavoro: non si pensa al fatto che per molte di noi, sulla Terra, il poter uscire di casa da sole non sia ancora un dato di fatto. Mi sembra che per tante ventenni oggi il sogno sia quello di trovare un principe azzurro, troppe cose sono date per scontate, è tutto molto più facile di prima. Bisogna tornare ad appassionarsi di più. Sono felice di avere la mia età.
Che cosa consiglieresti alla te stessa di trent’anni fa?
In realtà ho fatto tutto ciò che volevo. Quando Amina aveva 5 anni mi sarebbe piaciuto andare a vivere a Marrakech... adesso, sogno di vivere in Messico!
I tuoi consigli di benessere per affrontare le sfide dell’età?
Non mi definirei sportiva, anche se ho sperimentato tanto. Sono sempre in movimento, con il corpo e con la testa: bisogna imparare ad ascoltarsi. Cerco di essere calma, ascolto di più gli altri. Non potrei vivere senza stoffe, velluti, libri, fiori... mi piace cucinare, a Milano curo un orto in condivisione con i vicini. E quando mi sveglio, sorrido sempre.