Corriere della Sera - Io Donna
Nd Quello che le donne raccontano
Il virtuale che unisce Generazione Z e Boomer
Emozioni, ricordi, riflessioni affrontati da due diversi punti di vista. Volete condividerli con noi? Scriveteci a
Che c’è di meglio dei social per... socializzare? I ragazzi della Gen Z, gli attuali ventenni, non ci pensano proprio a utilizzare i siti d’incontri per avviare una relazione sentimentale. E così, i classici Ok Cupid, ma anche lo stesso Tinder, noto per consentire relazioni anche occasionali, subiscono un inedito crollo verticale degli utenti. A frequentarli sono ormai i Millennial, o su di lì. Ed è questo forse il dato più interessante. Già, perché i più giovani, nativi digitali, ma anche nativi proprio dei social media più diffusi, da Facebook a Instagram a Tiktok, è normale che trovino in questi stessi spazi il luogo migliore per approcciare. Sappiamo tutti come si fa, no? Basta mettere un like sotto la foto del soggetto preferito per provare a ottenere un po’ di attenzione. E se non iodonna.parliamone@rcs.it va, pazienza. Non c’è niente di più facile che cancellare quel gesto di consenso e passare alla preda successiva. L’atteggiamento dei ragazzi è in linea con quello che da sempre caratterizza l’età dell’inconsapevolezza, cioè la possibilità di fare esperienza accumulando più storie. Un modo di procedere che è lecito, oltre che necessario, per capire come funzionano le relazioni. La paura del rifiuto è sempre esistita, ma sui social resta circoscritta al momento dell’approccio virtuale; quindi sembra più gestibile che dal vivo.
Quello che invece va notato è l’insistenza con cui i Millennial, ma anche le coorti precedenti, come la Gen X e quella dei Boomer, continuano a frequentare i vecchi siti d’incontri. Sono state queste le prime generazioni a considerare, senza farsi troppi problemi, la possibilità di una seconda ma anche di una terza vita sentimentale. E per agevolare questo obiettivo, i siti d’incontri restano, a queste età, il mezzo più appetibile. L’approccio in questo caso è più razionale: non si basa solo sull’attrazione fisica generata da una foto (che spesso peraltro è artefatta) ma si allarga ad aspetti del carattere e, soprattutto, a condizione familiare e sociale. Ma una cosa è certa: non esiste ormai nessuna generazione che non ricorra alla virtualità per gli incontri. Una rivoluzione del dating è compiuta. E non si torna più indietro.