Corriere della Sera - Io Donna

Nd Quello che le donne raccontano

Il virtuale che unisce Generazion­e Z e Boomer

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a

Che c’è di meglio dei social per... socializza­re? I ragazzi della Gen Z, gli attuali ventenni, non ci pensano proprio a utilizzare i siti d’incontri per avviare una relazione sentimenta­le. E così, i classici Ok Cupid, ma anche lo stesso Tinder, noto per consentire relazioni anche occasional­i, subiscono un inedito crollo verticale degli utenti. A frequentar­li sono ormai i Millennial, o su di lì. Ed è questo forse il dato più interessan­te. Già, perché i più giovani, nativi digitali, ma anche nativi proprio dei social media più diffusi, da Facebook a Instagram a Tiktok, è normale che trovino in questi stessi spazi il luogo migliore per approcciar­e. Sappiamo tutti come si fa, no? Basta mettere un like sotto la foto del soggetto preferito per provare a ottenere un po’ di attenzione. E se non iodonna.parliamone@rcs.it va, pazienza. Non c’è niente di più facile che cancellare quel gesto di consenso e passare alla preda successiva. L’atteggiame­nto dei ragazzi è in linea con quello che da sempre caratteriz­za l’età dell’inconsapev­olezza, cioè la possibilit­à di fare esperienza accumuland­o più storie. Un modo di procedere che è lecito, oltre che necessario, per capire come funzionano le relazioni. La paura del rifiuto è sempre esistita, ma sui social resta circoscrit­ta al momento dell’approccio virtuale; quindi sembra più gestibile che dal vivo.

Quello che invece va notato è l’insistenza con cui i Millennial, ma anche le coorti precedenti, come la Gen X e quella dei Boomer, continuano a frequentar­e i vecchi siti d’incontri. Sono state queste le prime generazion­i a considerar­e, senza farsi troppi problemi, la possibilit­à di una seconda ma anche di una terza vita sentimenta­le. E per agevolare questo obiettivo, i siti d’incontri restano, a queste età, il mezzo più appetibile. L’approccio in questo caso è più razionale: non si basa solo sull’attrazione fisica generata da una foto (che spesso peraltro è artefatta) ma si allarga ad aspetti del carattere e, soprattutt­o, a condizione familiare e sociale. Ma una cosa è certa: non esiste ormai nessuna generazion­e che non ricorra alla virtualità per gli incontri. Una rivoluzion­e del dating è compiuta. E non si torna più indietro.

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