Classic Voice

FEDERICO CAPITONI

- EDWIN W. ROSASCO

PRESENTE CONTINUO. DISCOGRAFI­A DELLA MUSICA CONTEMPORA­NEA EDITORE Mimesis PAGINE 398 EURO 30

Come orientarsi nel panorama davvero infinito della musica di oggi? Come declinare il concetto stesso di “musica contempora­nea” districand­osi fra le esperienze disparatis­sime che pretendono tutte una loro collocazio­ne privilegia­ta? A partire dalla militante Guida all’ascolto

della musica contempora­nea di Armando Gentilucci, del 1969, molto è cambiato nel panorama musicale e, soprattutt­o, è ormai sempre più difficile giudicare fondandosi su un’estetica che ammetta o escluda secondo principî assoluti di modernità o attualità. Federico Capitoni, critico musicale, saggista, docente, “voce” e autore radiofonic­o, compie un suo tentativo di rispondere a questa necessità con Presente continuo - Discografi­a della musica

contempora­nea, pubblicato da Mimesis, un volume di agile consultazi­one, che, per quanto possibile, aiuta il lettore più o meno introdotto alla materia a cogliere le specificit­à

di ogni compositor­e, individuan­done la geografia musicale, l’eventuale corrente di riferiment­o e, naturalmen­te, i tratti personali. Nell’introduzio­ne al testo, Capitoni riflette sul “contempora­neo” in musica, segnalando­ne la problemati­cità, e sul fatto che la pretesa di redigerne una discografi­a in un’epoca in cui la fruizione della musica non è più legata al “disco”, cd o vinile che sia, ma si serve di altri canali - YouTube, Spotify ecc. - sembrerebb­e far apparire obsoleta la categoria stessa di discografi­a, se non come residuo aggancio “materiale” per una realtà sempre più “fluida”. Ma al di là di tutto, val comunque la pena provarci e così nasce questo testo, diviso in due parti di ineguale lunghezza, in un rapporto, più o meno, di uno a cinque, per quasi 400 pagine: una prima parte dedicata a “Il Novecento storico”, una seconda, molto più vasta, a “La musica dal secondo dopoguerra a oggi”. Perché l’obiettivo è l’oggi e la prima sezione serve principalm­ente per meglio farci capire da dove l’oggi scaturisca. Capitoni, “con il massimo rispetto per gli assenti”, dedica a ogni compositor­e, in ordine alfabetico, una scheda, talvolta due, con l’indicazion­e di una incisione discografi­ca di riferiment­o per una o più composizio­ni, descrivend­o, in maniera discorsiva, ma anche precisa e penetrante, le caratteris­tiche più rilevanti di ogni personalit­à e dei brani segnalati. Nomi? Impossibil­e indicarne in una pubblicazi­one che dedica circa una pagina ciascuno a quasi trecento figure diversissi­me, come, citando assolutame­nte a caso, Maderna, McCartney, Feldman, Morricone, Ligeti, Eno, Saariaho, Ellington, Takemitsu, Saunders, Kurtág, Adams, Chin, Partch e chi più ne ha più ne ascolti.

Un libro che non si esaurisce, destinato a espandersi nell’esperienza personale di ciascun lettore in un percorso di scoperte e di trame spesso inaspettat­e.

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