FEDERICO CAPITONI
PRESENTE CONTINUO. DISCOGRAFIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA EDITORE Mimesis PAGINE 398 EURO 30
Come orientarsi nel panorama davvero infinito della musica di oggi? Come declinare il concetto stesso di “musica contemporanea” districandosi fra le esperienze disparatissime che pretendono tutte una loro collocazione privilegiata? A partire dalla militante Guida all’ascolto
della musica contemporanea di Armando Gentilucci, del 1969, molto è cambiato nel panorama musicale e, soprattutto, è ormai sempre più difficile giudicare fondandosi su un’estetica che ammetta o escluda secondo principî assoluti di modernità o attualità. Federico Capitoni, critico musicale, saggista, docente, “voce” e autore radiofonico, compie un suo tentativo di rispondere a questa necessità con Presente continuo - Discografia della musica
contemporanea, pubblicato da Mimesis, un volume di agile consultazione, che, per quanto possibile, aiuta il lettore più o meno introdotto alla materia a cogliere le specificità
di ogni compositore, individuandone la geografia musicale, l’eventuale corrente di riferimento e, naturalmente, i tratti personali. Nell’introduzione al testo, Capitoni riflette sul “contemporaneo” in musica, segnalandone la problematicità, e sul fatto che la pretesa di redigerne una discografia in un’epoca in cui la fruizione della musica non è più legata al “disco”, cd o vinile che sia, ma si serve di altri canali - YouTube, Spotify ecc. - sembrerebbe far apparire obsoleta la categoria stessa di discografia, se non come residuo aggancio “materiale” per una realtà sempre più “fluida”. Ma al di là di tutto, val comunque la pena provarci e così nasce questo testo, diviso in due parti di ineguale lunghezza, in un rapporto, più o meno, di uno a cinque, per quasi 400 pagine: una prima parte dedicata a “Il Novecento storico”, una seconda, molto più vasta, a “La musica dal secondo dopoguerra a oggi”. Perché l’obiettivo è l’oggi e la prima sezione serve principalmente per meglio farci capire da dove l’oggi scaturisca. Capitoni, “con il massimo rispetto per gli assenti”, dedica a ogni compositore, in ordine alfabetico, una scheda, talvolta due, con l’indicazione di una incisione discografica di riferimento per una o più composizioni, descrivendo, in maniera discorsiva, ma anche precisa e penetrante, le caratteristiche più rilevanti di ogni personalità e dei brani segnalati. Nomi? Impossibile indicarne in una pubblicazione che dedica circa una pagina ciascuno a quasi trecento figure diversissime, come, citando assolutamente a caso, Maderna, McCartney, Feldman, Morricone, Ligeti, Eno, Saariaho, Ellington, Takemitsu, Saunders, Kurtág, Adams, Chin, Partch e chi più ne ha più ne ascolti.
Un libro che non si esaurisce, destinato a espandersi nell’esperienza personale di ciascun lettore in un percorso di scoperte e di trame spesso inaspettate.